La prima evangelizzazione della Diocesi di Alife, colonia romana, avvenne durante il pellegrinaggio di S.Pietro, che nel 40 d.C. si condusse da Antiochia a Roma, passando per Napoli, Capua e Benevento.
Come conseguenza, si ebbe che la città, fin dal II secolo aveva una cristianità fiorente, tanto che venne costruita la chiesa, esercitato il culto e istituito il primo Vescovo, Clarus. La sede episcopale di Alife, in mezzo alle invasioni barbariche e alle vicissitudini legate a pestilenze e terremoti, rimase tale fino al 1561.
In questi anni, infatti, Alife fu saccheggiata dalle truppe regie e del Papa, per cui gli abitanti fuggirono prevalentemente a Piedimonte Matese insieme al vescovo, Giacomo di Gisberto di Novegras, che acquistò palazzo De Clavellis alle Coppetelle. Da quel momento i vescovi continuarono a risiedere a Piedimonte.
La Diocesi di Alife è stata giuridicamente tale fino al 1978, in seguito all’accorpamento con la Diocesi di Caiazzo, allorquando la Santa Sede provvide a unire le due preesistenti circoscrizioni ecclesiastiche nominandone reggente il vescovo Angelo Campagna. Per lungo tempo e fino a quell’anno le due antiche Diocesi erano state in regime di Amministrazione Apostolica.
L’archivio storico, conservato in Piedimonte Matese, Via A.Scorciarini Coppola, n.230, è di “notevole interesse storico e pertanto sottoposto alla disciplina del decreto legislativo 29 Ottobre 1999, n. 490. Il nucleo documentario prodotto dall’ex Diocesi di Alife comprende gli anni dal 1761 al 1961 e a causa delle numerose dispersioni e danneggiamenti non è numericamente consistente e manca della documentazione precedente questi anni. La documentazione appartenente alla ex Diocesi di Alife riguarda prevalentemente le attività contabili e amministrative. Sono presenti registri dei Legati e la Platea del Seminario alifano del 1761.
L’archivio si presenta disordinato e attualmente il lavoro di riordino ha visto l’identificazione dei due fondi afferenti l’archivio diocesano:
- Confraternite ex Diocesi Alife
- Seminario di Alife.
È presente all’interno dell’archivio diocesano una serie identificata come “Cronache”, manoscritti relativi alla storia dei vescovi della Diocesi e alla chiesa di S.Maria Maggiore, risalenti agli inizi del XX secolo.