Tutti voi, appena arrivati nella nostra Biblioteca, ci avete detto che la trovate un posto bello, aperto e vivo. Se è vero, molto del merito va dato all’impegno da Vescovo, da Sacerdote e da Uomo, profuso da Mons. Valentino Di Cerbo.
Oggi è stato, per l’ultimo giorno, Vescovo della nostra Diocesi. E di questi 9 anni gli esprimiamo un grazie sincero. Per tantissimi motivi.
La nostra biblioteca contiene tantissimi libri. Molti di teologia tentano di parlarci di Dio. E in mezzo a questi c’è il Vangelo, che, al posto di descrivercelo, ce lo racconta.
I primi ci provano con formule e definizioni altisonanti o magliloquenti: “Dio è il primo motore”; “Dio è l’essere perfettissimo” etc.
I Vangeli invece spiazzano ogni impalcatura di pensiero e ogni costruzione, con la semplicità rivoluzionaria dell’icasticità di un’immagine realistica. Che, come la realtà, sa di bello e sa di vero: e così vediamo un Dio che si fa seminatore; un Dio che si fa buon pastore; un Dio che si fa Padre misericordioso e ci attende ogni giorno.
In questi 9 anni Valentino è riuscito a somigliare molto a queste figure. E con queste ha lasciato tracce indelebili nelle nostre comunità e nella nostra Chiesa.
Ha saputo assomigliare al seminatore. Nei tanti progetti conclusi, nei molti in corso e negli altri a venire.
Ha saputo somigliare al buon pastore. E come il buon pastore ci conosce tutti per nome. Non si è mai fermato a una catechesi rigida e formale, ma è stato promotore di una fede sempre pronta a tradursi immediatamente nella sperimentazione del vissuto concreto.
Ha saputo somigliare al Padre misericordioso. E misericordia intesa nella traduzione appropriata dall’ebraico, “rachamim”, che significa letteralmente “amore viscerale”, come quello della mamma per il figlio.
L’hanno sperimentato tutti i giorni i sacerdoti che ha saputo condurre, confortare e consigliare; chi ha lavorato a ogni titolo in Curia stando tutti i giorni a stretto contatto con lui; le nostre comunità che, nella Visita Pastorale e in molte altre occasioni, ha osservato da vicino una per una, e in esse ha sviscerato problema per problema prestandosi ascolto a tutti, persona per persona.
Allora non ci resta che ringraziarlo. Con tutto il cuore.
E ci piace unire questo immenso grazie al benvenuto per il nostro nuovo Vescovo, S.E. Mons. Franco Piazza.
E ci piace applicare all’immagine di questo passaggio un concetto che alcuni teologi applicano al significato dell’ultimo Concilio: l’ermeneutica della continuità.
Ci piace dunque pensare a questo passaggio di testimone come tra due staffette della stessa squadra, il cui vissuto sa farsi dono all’impegno a venire dell’altro. E viceversa.
Grazie di tutto Valentino. E a presto.